L’interpretazione e la lettura dei capolavori dei grandi della musica hanno sempre costituito materia di discussione e di confronti.
Capita di ascoltare stravolgimenti degli originali alquanto discutibili – talvolta sostenuti da molte edizioni del passato – che non trovano giustificazione nemmeno in una maggiore comodità d’esecuzione ma solo in una originale lettura personale.
Stessa sorte è toccata anche ai Concerti per violino e orchestra n. 3 (KV 216), n. 4 (KV 218) e n. 5 (KV 219) di W. A. Mozart: ora, la Casa Editrice Curci in occasione del 150° anniversario della sua fondazione, ha siglato una collaborazione con Salvatore Accardo per la revisione dei suddetti concerti ma anche di altri importanti brani della letteratura violinistica.
Il repertorio mozartiano è presentato al pubblico in tre diversi volumi e comprende anche la riduzione per violino e pianoforte scritta da Francesco Fiore, e poi le cadenze e le “fermate” riprese da una parte di quelle ormai classiche di Joseph Joachim, e altre firmate da Sam Franko e dallo stesso Accardo.
Da quando è stato possibile accedere ai manoscritti originali di Mozart, Accardo ritiene di doversi attenere a questi in modo rigoroso, tanto più che si presentano in modo assolutamente chiaro e preciso soprattutto per quanto riguarda le articolazioni e le appoggiature. Se Mozart ha scritto due note separate e due legate, così andrebbero eseguite; suonare quattro note legate o quattro separate andrebbe ad inficiare completamente il fraseggio.
Per questo motivo, nella prefazione da lui firmata, sostiene la visione di David Oistrakh secondo cui i concerti per violino di Mozart si possono suonare al meglio da bambini, cioè quando l’approccio alla musica risulta ancora naturale e spontaneo, oppure da adulti ma con grande esperienza.
Perchè con la maturità si tende a ragionare e riflettere al punto tale che l’interpretazione può divenire un problema, si potrebbe giungere a sfoltire eccessivamente rendendo il tutto poco spontaneo, o, al contrario, a sottolineare “troppo”, quando la musica di Mozart si presenta già ricca e grandiosa di per se stessa.
I Concerti mozartiani per violino furono scritti fra il 1775 e il 1780, poi Mozart non scrisse più nulla per violino solista (a parte pagine molto belle dedicate a quartetti e quintetti per archi), probabilmente per disobbedire al padre Leopold che voleva imporgli il violino, il suo stesso strumento.
W. A. Mozart, Concerto N. 3, revisione e diteggiatura di Salvatore Accardo – Revisione per violino e pianoforte di francesco Fiore – Edizioni Curci 2011
(spartito violino e pianoforte + parte solista + cadenze e fermate)
W. A. Mozart, Concerto N. 4, revisione e diteggiatura di Salvatore Accardo – Riduzione per violino e pianoforte di Francesco Fiore – Edizioni Curci 2011 (spartito violino e pianoforte + parte solista + cadenze e fermate)
W. A. Mozart, Concerto N. 5, revisione e diteggiatura di Salvatore Accardo – Riduzione per violino e pianoforte di Francesco Fiore – Edizioni Curci 2011 ( spartito violino + parte solista + cadenze e fermate)
info: www.edizionicurci.it
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