Dal 18 al 23 febbraio I Virtuosi Italiani saranno in tournée nelle principali città italiane con due solisti d’eccezione, il violinista Massimo Quarta anche nella veste di direttore e la pianista moscovita Lilya Zilberstein.

Il programma prevede la rara esecuzione del Concerto op. 21 di Chausson per violino, pianoforte e archi e una “prima” assoluta della compositrice Silvia Colasanti.

Sull’onda di una stagione di grandi successi I Virtuosi Italiani, l’ensemble veronese diretta dal violinista Alberto Martini non si ferma, e dopo un centinaio di concerti nel 2008 in Italia e all’estero di cui ben 50 nella sola estate scorsa, e due stagioni musicali all’attivo, sta festeggiando i XX anni di attività con una nuova stagione musicale con ospiti di fama internazionale, le “Serate Musicali”, di cui questo tour rappresenta il culmine.

L’ultima tappa sarà il 23 febbraio al Teatro Filarmonico di Verona, a chiusura della nuova e fortunata rassegna, con un concerto speciale che consentirà al pubblico scaligero di ascoltare due solisti del calibro di Massimo Quarta, interprete prezioso del virtuosistico Concerto per violino, pianoforte e archi in re maggiore op. 21 di Ernest Chausson, di raro ascolto, e della pianista moscovita Lilya Zilberstein (Premio Busoni 1987), considerata una delle migliori interpreti di oggi a livello internazionale, spesso in duo pianistico al fianco di Martha Argerich.

Massimo Quarta nell’occasione dirigerà dal violino anche la versione per archi del Preludio del Capriccio di Richard Strauss e una ricercata trascrizione malheriana per archi del Quartetto op. 95 “Serioso” di Beethoven.

Il concerto di giovedì 19, che avrà luogo al Teatro Olimpico di Roma per la stagione della Filarmonica Romana, vedrà poi una prima esecuzione assoluta di Sentieri di sangue – Ascoltando Friedensreich Hundertwasser, della giovane compositrice romana Silvia Colasanti.

Si tratta di un omaggio all’artista austriaco, come spiega la compositrice «proprio “ascoltando” interiormente uno dei suoi lavori più recenti, Lingua rossa, sentieri di sangue, fumo d’acqua, è nato questo pezzo. Un omaggio a quell’artista che, utilizzando forme irregolari, riproduce meglio ciò che possiamo trovare in natura, sia in quella che ci circonda sia in quella che abbiamo dentro, la vita: non lineare, non razionale, ma colorata, contraddittoria e multiforme».

Ernst Chausson va ricordato per il valore di testimonianza che la sua produzione assume nella storia del secondo ‘800 francese, in quella corrente che rivalutò l’espressione puramente strumentale.

Il Concerto op. 21, del 1889, è un’opera di concezione originale per la libertà di scrittura che suggerisce, pur lasciando quasi sempre predominanti il violino e il pianoforte.

L’intelligenza di Chausson sfrutta abilmente gli elementi a disposizione, conferendo all’opera una ricchezza di sfumature interessante e singolare.

L’andamento è nel complesso rapsodico, ora impetuoso ora trattenuto, e i due strumenti solisti sono impegnati con virtuosismo.

Il Concerto, di rara esecuzione, non merita il disinteresse di cui oggi è circondato.

Nato nel 1965 nella provincia di Lecce, Massimo Quarta ha iniziato i suoi studi musicali all’età di nove anni.

Dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti e la menzione d’onore presso il Conservatorio di Musica “S. Cecilia” di Roma sotto la guida di Beatrice Antonioni, si è perfezionato con Salvatore Accardo, Pavel Vernikov, Ruggiero Ricci ed Abram Stern.

Vincitore di numerosi concorsi – I° Premio “Città di Vittorio Veneto” 1986, I° Premio “Opera Prima Philips” 1989 – nel 1991 ha vinto il I° Premio al prestigioso Concorso Internazionale di Violino “N. Paganini” di Genova, primo italiano ad ottenere questo ambito riconoscimento dopo la vittoria di Salvatore Accardo, avvenuta nel 1958.

Lo straordinario successo ottenuto da questo importante riconoscimento lo ha portato ad esibirsi per le più prestigiose istituzioni concertistiche.

E’ stato ospite di alcuni tra i maggiori festival come Stresa, Napoli, Kuhmo (Finlandia), Bodensee, Kfar Blum (Israele), Berliner Festwochen, Sarasota, Ravenna, Lione, Potsdam, Spoleto, affianca all’attività solistica quella cameristica, collaborando con musicisti come Salvatore Accardo, Bruno Giuranna, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Michele Campanella, Natalia Gutman, Joseph Silverstein, François Joël Thiollier, Alfons Kontarsky.

E’ docente di violino al Conservatorio / Musikhochschule della Svizzera Italiana di Lugano.

Massimo Quarta suona il violino Antonio Stradivari “Conte De Fontana – ex D. Oistrakh” del 1702, gentilmente affidatogli dalla Fondazione Pro Canale di Milano.

Queste le date del tour:

18 febbraio Torino, Unione Musicale
19 febbraio Roma, Filarmonica Romana
21 febbraio Firenze, Teatro alla Pergola
23 febbraio Verona, Teatro Filarmonico

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