Giuliano Carmignola è conosciuto nel mondo per essere uno dei maggiori interpreti della musica di Antonio Vivaldi. In realtà il violinista trevigiano, sin dagli esordi della carriera, ha posto al centro dei suoi studi il repertorio di Johann Sebastian Bach.  Il CD “6 Suites a Violoncello Solo senza Basso“, Edizioni ARCANA, trascrizione di Marco Serino, è l’ultima produzione che va a confermare la sua affinità col compositore di Lipsia.

 

L’approfondita frequentazione di Carmignola con l’opera bachiana è confermata dalla scia di incisioni lungo il suo percorso discografico: nel 2000 la registrazione con Sony le Sonate per violino e clavicembalo assieme ad Andrea Marcon, nel 2007 con Claudio Abbado e l’Orchestra Mozart per i Concerti Brandeburghesi con Deutsche Grammophon. Poi nel 2013 con Concerto Koln, per Archiv, i Concerti per violino, il Concerto per due violini e la ricostruzione di due Concerti per violino compiuta dal violinista Marco Serino.
D’altra parte Giuliano Carmignola sin da bambino ha potuto respirare l’aria bachiana grazie alla mamma Elsa e il papà Antonio, la sorella Maria Grazia e il fratello Gianni, tutti musicisti e conoscitori della musica di J. S. Bach.
Vediamo come ha preso corpo la sperimentazione di un’opera che rappresenta una delle più alte espressioni della musica per archi occidentale. La collaborazione ventennale di Carmignola col violinista Marco Serino è stata fondamentale: ha ricevuto una sua esecuzione registrata per violino ed è rimasto sorpreso dall’inedito ascolto attraverso il suo strumento. Durante il periodo del lockdown pandemico nel marzo del 2020, Carmignola ha sentito il bisogno di reagire all’isolamento iniziando questa affascinante avventura interpretativa. Nel Natale dello stesso anno, il caro amico Mario Brunello gli ha donato Barenreiter delle Suites, un’edizione critica del manoscritto di Maria Magdalena Bach, e altre fonti manoscritte primarie. A questo punto possedeva tutti i mezzi per proseguire nell’approfondimento della composizione. Il risultato finale è stato sorprendente: il suono affidato al violino di Carmignola restituisce un’opera caratterizzata da leggerezza e da una maggiore brillantezza nei movimenti veloci e in quelli di danza, oltre che da una maggiore chiarezza e incisività nelle articolazioni.
La registrazione è stata effettuata nella Sala Peter Mayr di Renon/Collalbo a una decina di chilometri da Bolzano, una sala dall’acustica eccezionale inserita in un contesto incantevole da cui si possono ammirare le vette dello Sciliar e del Latemar. Il violino della registrazione è il Pietro Guarneri di Venezia del 1733.